Caso Sorgonà, il giovane parrucchiere ucciso due anni fa a Reggio Calabria
Chiamato in causa il Ministro degli Interni: “Insopportabile che su quel drammatico omicidio si siano spenti tutti i riflettori. In due anni nessuna novità, nessuna speranza. Perché tutto questo silenzio”?
Raccolgo l’appello della famiglia Sorgonà: «Dopo due anni vogliamo giustizia per Giuseppe»! E ripropongo al governo quanto avevo già scritto nella mia interrogazione parlamentare subito dopo il tragico omicidio del 24enne reggino:
«Questo barbaro omicidio non può rimanere avvolto nel mistero più profondo. Occorre non interrompere le indagini, anzi occorre fare molto di più. Forse l’omicidio del ragazzo è collegato a qualcosa di veramente inconfessabile!». Le stesse domande rifacciamo ora al Governo, affinchè nei limiti della sua responsabilità e competenze, faccia valere la necessità di arrivare alla verità: chi e perché ha ucciso quel ragazzo il 7 gennaio 2011?
Come ha potuto accertare il governo nella risposta che diede alla Camera il sottosegretario De Stefano, Giuseppe Sorgonà e la sua famiglia risultano estranei ad ambienti della malavita e non coinvolti in attività illecite di alcun genere. Le indagini riguardanti l’omicidio, coordinate dalla locale procura della Repubblica – direzione distrettuale antimafia sono, comunque, tuttora in corso, al fine di individuare il movente e i responsabili di questa grave azione delittuosa.
Ma, se la il ragazzo e la sua famiglia erano e sono del tutto estranei ad ambienti criminali, perché Giuseppe è stato ucciso?
Sono passati due anni e nessuna novità è venuta fuori. Nulla sappiamo ancora di quel tragico assassinio.
Il 7 gennaio 2011 Giuseppe veniva barbaramente assassinato nella sua auto, con accanto il figlioletto di poco più di un anno, rimasto miracolosamente illeso. Non è possibile che queste tragedie accadano in un Paese civile, e che addirittura rimangano del tutto impunite. Questo non è accettabile.