Caso Mastella, Prodi deciso e determinato chiede la fiducia
Un Prodi, deciso e orgoglioso, si è presentato alla Camera. Con lo stoffa del leader ferito ma non battuto, ha saputo con forza rivendicare quanto ha fatto in 20 mesi di attività : Il governo ha saputo rimettere insieme il Paese. Ha saputo far riacquistare credibilità all’estero. Abbiamo cominciato a fare pagare le tasse a chi non lo faceva. Il governo ha combattuto la precarietà. Ha saputo fare le liberalizzazioni e ha rimesso la casa al primo posto tagliando lIci”.
Un Prodi combattivo, per una volta chiaro e determinatissimo, conquista la Camera (almeno la sua maggioranza che lo applaude a lungo) e correttamente lascia al parlamento ogni decisione. Probabilmente è la prima volta che una crisi di governo si apre davanti alle camere.
Ne è venuta fuori, nel suo intervento alla Camera, tutta la stoffa di un uomo incompreso nell’immediato ma di indubbie e forti qualità nel prosieguo della sua azione. Prodi si è dimostrato un condottiero coraggioso in un mare in tempesta e in un clima di fortissima impopolarità nel Paese.
Ma al di là di questo, occorre fare alcune brevi considerazioni e farsi alcune domande.
Ma che Paese è quello nel quale 3 senatori pesano e contano più di 200? Che Paese è quello in cui gli umori di un leader politico mettono in ginocchio il governo e provocano un terremoto istituzionale? E che Paese è quello che vede gli uomini delle istituzioni coinvolti in guai giudiziari che sferranno attacchi durissimi ai giudici, senza aspettare le sedi opportune per difendersi? E che Paese è quello in cui cè chi è condannato a 5 anni di carcere e allinterdizione dai pubblici uffici (sebbene in primo grado) e dichiara : Io resto al mio posto, continuo il mio lavoro?
Questo Paese è lItalia, che oggi rischia concretamente di tornare a votare con 3 anni di anticipo e con la stessa legge elettorale che ha provocato una forte instabilità, dato un potere di veto devastante ai piccoli partiti, provocato lingovernabilità del Senato della Repubblica. E in questo Paese, Prodi si distingue per la sua tenacia e per lorgoglio con cui si presenta nel chiedere la fiducia: Il mio governo ha riconquistato la fiducia in Europa come ha espressamente certificato il commissario Almunia, ha riconquistato credibilità sui mercati e nelle istituzioni istituzionali, ha saputo riconquistare all’Italia il posto che le spetta nello scenario internazionale, ha saputo chiudere senza sbavature l’avventura in Iraq, ha guidato il processo per la missione Libano, ed è presente con determinazione e umanità ovunque nel mondo la pace è in pericolo. Un governo che ha saputo combattere la criminalità organizzata, diffondere la cultura del rispetto, e far condannare nel mondo la pena di morte». Per poi aggiungere: «Abbiamo risanato i conti pubblici e tagliato la spesa dopo la gestione dissennata di chi c’era prima di noi. Ora, dopo il grande accordo sul welfare, siamo pronti a diminuire le tasse e aumentare i redditi dei lavoratori garantendo un aumento in produttività, come testimonia il recentissimo accordo sui metalmeccanici. Ci aspettano progetti importanti che abbiamo avviato senza pensare che decisioni solitarie ed episodiche potessero metterle in forse».
Eppure ora il Paese rischia seriamente di scivolare in una nuova campagna elettorale in un clima di confusione e senza alcuna certezza per il suo futuro politico-istituzionale, perché tutti sanno che con questa legge elettorale nessuna coalizione potrà mai contare su una stabile maggioranza.
E la preoccupazione nel Paese cresce. Molte sono le mail che dal Paese giungono ai parlamentari. Fra le tante, ce nè una che merita di essere letta.
E di Marco Bazzoni- Operaio metalmeccanico di Firenze: Mastella si è assunto una grave responsabilità, ha messo gli interessi personali davanti a quelli del Paese. E chi ci rimette, ancora una volta, saranno gli italiani. Questo governo aveva ancora tante cose da fare (calo delle tasse sui redditi da lavoro dipendente, modifica legge elettorale, riforma sistema radio televisivo, conflitto d’interessi, modifica legge 30, Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, liberalizzazioni, tanto per citarne alcune). E’ impensabile che Mastella chieda di andare a nuove elezioni con questo schifo di legge elettorale voluta dal Governo Berlusconi. Sono sicuro che il Presidente della Repubblica non scioglierà le camere fino a quando non sarà stata modificata in modo sostanziale questa vergognosa legge elettorale. Se proprio il Governo Prodi non c’è la facesse (anche se io spero fino all’ultimo che resista) si vada a un governo tecnico o di transizione.