Caro Loiero ma quale lotta alla mafia?
Come quando e perchè Loiero è stato lasciato solo nella lotta alla mafia in Calabria? Nelle sue sconcertanti dichiarazioni all’Unità, il presidente della Giunta regionale calabrese non lo dice. O meglio: dice cose che non trovano riscontro alcuno. Anche perché una domanda sorge spontanea: ma di quale lotta alla mafia parla Loiero? Ovvero quale iniziativa egli ha promosso, fatte salve le adesioni ad alcune pubbliche manifestazioni, una valanga di dichiarazioni, le solite passerelle e un bel po di convegni per addetti ai lavori? Durante la prima parte della legislatura nessuna vera iniziativa per combattere la mafia è stata intrapresa; nessuna vera battaglia; non è stato nemmeno avviato il tanto auspicato cambiamento nei metodi di governo e nella scelta degli uomini. Al contrario: Loiero ha messo in piedi un potente gruppo di potere e un centro di interessi che si ritrova tutto nel partito che egli ha costituito ad personam: il Partito democratico meridionale, il quale occupa spazi infiniti nelle Asl, nell’ apparato regionale, negli enti della regione, in tutti gli spazi di gestione. E proprio il partito democratico di Loiero ha contribuito notevolmente a indebolire fortemente il sistema politico-istituzionale che è il primo che può e deve combattere la criminalità organizzata. Subito dopo le elezioni regionali, Loiero ha cominciato a muoversi come un sol uomo al comando, isolandosi da tutto il resto del sistema politico, aggredendo i partiti e riducendoli in un angolo. Chi non è stato toccato è solo perché è stato accontentato. Chi ha reagito è stato punito. E la Margherita calabrese, che nella lotta alla mafia ha perso il suo uomo migliore, Franco Fortugno, ha pagato duramente per questo, ed è stata aggredita da Loiero, minacciata, quasi fatta a pezzi, perché non si è mai voluta piegare ai voleri e al potere del principe imperatore. Loiero deve dire come quando dove e perché è stato lasciato solo. Ma dovrebbe spiegarci, o almeno farci capire, come mai esce con queste sparate di inizio d’anno, a pochissimi giorni dalla nascita della sua terza giunta (tre giunte in 20 mesi, un bel record!). Perchè? Cosa vuole dire? A chi vuole parlare? Dove vuole andare? Ci vengono in testa molti dubbi sul perché Loiero abbia fatto questo. Forse sa qualcosa che sta per accadere. Forse si vuole accreditare nel Paese l’immagine di presidente-antimafia ben sapendo che la sua azione politico-amministrativa è tutta votata al fallimento. O forse c’è dell’altro. In ogni caso Loiero stia tranquillo: se vuole davvero cambiare la Calabria e combattere la criminalità con azioni forti, noi saremo al suo fianco. A patto che faccia sul serio, smantellando prima di tutto quel sistema clientelare e di potere che egli stesso ha messo in piedi e che sta facendo arretrare paurosamente la Calabria.
Franco Laratta
Deputato dell’ Ulivo