Caro Franco, ti ho visto in tv e…” di Giovanna Manfredi
Caro Franco,
ho prestato molta attenzione alla tua intervista su Ten, è quello che è emerso, almeno mi è sembrato, è un uomo, un politico sereno che ha fede in se stesso, che fa ciò che ama motivato dalla passione per il meglio ed improntata al suo stile personale. (Bella cravatta, la sciarpa però potevi toglierla).
Un uomo sorridente, saggio, che ha la capacità di valutare al di sotto del luccichio superficiale la qualità intrinseca ed il valore, per così dire, reale di un oggetto o di una persona.
Un uomo ancora dopo anni di matrimonio innamorato della bella moglie Francesca, riuscendo illo tempore, a conquistarla con fatica ma ancora felicemente sposato; dovresti rivelare il segreto di questa unione serena e duratura. Il mio augurio è che la passione, lamore, la stima continuino sempre a legarvi lun laltro.
Un padre amorevole che quando parla dei figli: Andrea e Karen (credo siano questi i loro nomi) gli occhi si illuminano.
Un uomo che ha la massima cura per i rapporti affettivi (amici) come un giardiniere per le sue rose e che riesce a mantenere i contatti con quelli del suo entourage grazie alla moderna tecnologia ossia con gli sms, anche se alcuni giorni ci tempesti..(con gli sms); ma ti vogliano bene ugualmente!
Un cattolico che riesce a parlare con Natuzza, hai ragione quando dici che ha uno sguardo penetrante e nel contempo, aggiungo dolcissimo; i suoi occhi, a mio avviso, riflettono la pace e la luce del paradiso.
Un politico che non ci tiene a raccogliere allori ma che si batte con fervente impegno, dedizione, spirito di servizio per contribuire alla crescita ed allo sviluppo della nostra regione, calandosi nella realtà e che si adopera a cogliere le esigenze reali della gente, dei cittadini. Non ricordo chi, ma sollecitato nel dare una definizione sulla figura del politico rispose con un po dironia: È il mestiere più facile del mondo, basta abbandonare i propri interessi personali e pensare agli interessi della società.
Franco è un uomo positivo, non pigro; per te la politica è una cosa seria, tra laltro hai una capacità comunicativa immediata, diretta, senza sovrastrutture, dallo schermo entri nelle case con garbo ed in punta di piedi.
E vero quando affermi che la Calabria non è solo negatività, questa nostra regione ha avuto, ha ed avrà (voglio continuare ad essere speranzosa) momenti di luce che possono diventare un incantevole arcobaleno proprio grazie alle energie intellettuali che vivono nella nostra terra.
Un uomo che con un armacord intriso a volte di pudore e di riserbo ritorna indietro nel tempo ricordando la sua fanciullezza e la sua adolescenza nella sua amata San Giovanni in Fiore, e che con orgoglio si sente figlio della propria terra, figlio del proprio paese. Questo attaccamento alle proprie radici lo comprendo benissimo, lamore per la propria terra è qualcosa che viene da dentro, io quando incontro uno dei miei concittadini anziani per me è come vedere con gli occhi da bambina la storia del mio paese, sono ricordi che appaiono nitidi nella mia mente, volti di persone che purtroppo non ci sono più, un pezzo di storia dal sapore antico, lessere san giovannese o carpanzanese è forse anche questo, è vivere e rivivere attraverso i ricordi di persone autentiche!
Un san giovannese quindi, (San Giovanni, terra che ha dato i natali a diverse personalità politiche) che ha contribuito con la sua genialità, con il suo sacrificio allo sviluppo della propria terra, arricchendola di quei valori che fanno parte integrante del bagaglio spirituale e culturale di un popolo laborioso e generoso qual è il popolo di San Giovanni in Fiore!
Che altro dire!!!!Intervista lineare, pacata, mancava forse di un pizzico di pepe anzi di peperoncino assolutamente calabrese, ma per questo, probabilmente occorreva la presenza della spumeggiante bionda e provocatrice: Antonella Grippo. Insomma, speravo che ad un certo punto dellintervista ti saresti trasformato in Mr Hyde ma sei stato sempre il dottor Jekyll! (Permettimi di scherzare! Resta sempre così come sei, il potere è come il sole, non lo si può guardare a lungo negli occhi perché riesce ad accecare le persone di buona volontà).
Concludo con le parole di Kennedy : Pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo.
P.S.
Delleccellente iniziativa: la cosiddetta Legge Laratta, dovrebbero usufruirne, per così dire, anche le persone in dialisi, persone legate ad una macchina per sopravvivere, io conosco e vivo tutti i giorni le loro sofferenze e ti assicuro non sono poche. Ritengo poi che sia molto importante attivare corretti canali informativi affinchè si aquisisca fin da giovani la cultura della donazione. Ci si chiede quanto sia vigente lattuale legge sui trapianti in Italia, siamo in tanti ad avere la tessera blu in tasca, ma cosa succederebbe realmente nel momento in cui noi o chi per noi dovrebbe prendere una decisione .?
Ho conosciuto esperienze terribili e toccanti. Su 100 potenziali donatori, solo 30 sono utilizzati per un trapianto, 70 si perdono per vari motivi: mancato consenso, motivi organizzativi, motivi clinici. Serve la cooperazione tra ospedali, reparti, strutture diverse.Un grosso ostacolo, poi, è rappresentato dalle liste di attesa. Gli organi donati bastano solo per una richiesta su quattro: malati che potrebbero salvarsi spesso non ce la fanno ad aspettare mesi ed anni.
Comunque è un tema complesso soprattutto quando letica e la scienza sono messe a confronto. Il trapianto è stato definito come un gesto damore che scavalca la barriera della morte. Donare o meno gli organi, resta comunque, una scelta propria e come tale va rispettata.
Grazie per il tuo impegno e buon lavoro!!
Giovanna Manfredi