Caro Bossi, venga in Calabria. Capirà perchè si sbaglia ad attaccare gli insegnanti del sud e i meridionali in generale
Caro collega Bossi,
nella mia Calabria ancora ci si sente italiani! Lei giudicherà questa affermazione, come uningenua debolezza, una pia romanticheria o roba daltri tempi che nellera della globalizzazione non ha più ragion dessere. Ma cosa vuol farci, la mia coscienza di calabrese mi impone questo sentimento, una morale che vive tutto il popolo calabrese, con discrezione e passione.
Lei dice che è una burla colossale, una panzana, l Italia unita. Esiste solo la padania ( spero che non si offenda se scrivo con la minuscola), che adesso è diventata una terra invasa dai meridionali, etnia di un popolo lontano, che farebbero bene a tornarsene nella propria terra, perché rubano il lavoro ai padani. Lei vuole che gli insegnanti siano padani: strana concezione ha delle istituzione scolastiche. La scuola è il massimo luogo dove ai ragazzi viene insegnato la verità storica sul Risorgimento, sulla fierezza eroica di quegli uomini che credevano nel valore dellunità nazionale. La storia insegna anche come gli emigranti calabresi abbiano trovato accoglienza nella sua terra, come abbiano anche fatto grande le regioni del nord Italia, e molte altre regioni dEuropa e dAmerica.
Fra mille, indicibili, sofferenze.
On. Bossi, vorrei invitarla a visitare la mia terra che soffre disagi e malesseri enormi. Con una peculiarità: la dignità dei calabresi di lottare con orgoglio e determinazione, senza mai urlare!
È facile lo stereotipo calabrese uguale mafioso, ma questa è una letteratura di superficie; questa regione è la terra di Gioacchino da Fiore, di Tommaso Campanella, coscienze che hanno dato allumanità il senso della speranza, la concezione della storia come cammino e progresso, elementi che hanno ispirato i più grandi movimenti politici dellumanità.
Rèpaci e Alvaro, che sono due dei maggiori scrittori della nostra terra, hanno sottolineato come i calabresi sinnamorano dellidee grandi e universali: luguaglianza, la condivisione e la libertà; ogni gesto ordinario diventa poesia, la straordinarietà di trasformare langoscia quotidiana della vita in unavventura fascinosa. Da qui la passione in un saluto e in un sorriso, piccoli gesti carichi dumanità.
La Calabria è terra di esodo, luogo simbolico di passaggi, di memorie e di vita, di tragedie e resurrezioni, dove lo Stato per tanti anni ha dimenticato i figli di questa regione, non ha saputo né voluto investire in infrastrutture vere, in una economia produttiva, in un lavoro vero e non piuttosto assistito.
On. Bossi noi viviamo una fede laica e religiosa, costruiamo legami, ci sentiamo uniti anche con voi, coltiviamo lo spirito di libertà nella cornice fascinosa dei nostri mari e nel mistero delle nostre montagne, viviamo la cittadinanza con i nostri colori vivaci. Ci sentiamo italiani, con le nostre università di eccellenza, con le nostre piccole imprese e con la voglia di vivere e di lottare dei nostri ragazzi costretti ad emigrare.
Caro collega on. Bossi, venga da noi: i calabresi le regaleranno , comunque, un sorriso ricco dumanità e di speranza. Per unItalia sempre unità e accogliente.
Franco Laratta
deputato