Calabria, quelle domande senza risposta!
pubblicato su “il Quotidiano” del 30 novembre 2006
Di buon mattino, precisamente mercoledi alle 8.30, poco prima dell’incontro con il Ministro Cesare Damiano, i primi colleghi parlamentari che giungono in Transatlantico fanno tutti la stessa domanda: “Ma cosa succede in Calabria?”. Già, cosa succede? Come si fa a spiegarlo ai colleghi piemontesi o lombardi o emiliano-romagnoli che leggono costantemente sulla grande stampa quotidiana, sui settimanali e guardano anche in tv i disastri politici-economici e giudiziari che stanno affondando la Calabria? Come fare a spiegarlo all’amico deputato veneto che ha visto Anno Zero e poi letto l’Espresso? Non si può. Occorrerebbe un ragionamento ‘lungo e complesso’ come solo noi meridionali riusciamo ormai a fare. Alla de Mita per intenderci. O come solo Riccardo Misasi sapeva fare qui a Roma per spiegare la Calabria.
Occorre tenere conto che in Parlamento si interviene per 1 minuto, o per 5 minuti al massimo, raramente per 10 minuti nel corso dei lavori dell’ Aula. Ora, spiegare cosa succede in Calabria in un minuto, o anche in 10 minuti, è un esercizio del tutto impossibile a qualsiasi parlamentare.
Parlare dei disastri ereditati dopo 10anni di giunte di centro destra, che con 5 presidenti cambiati, 20 assessori regionali sostituiti e un decennio di costante crisi hanno lasciato una regione a pezzi, sarebbe possibile a patto di avere a disposizione una sessione parlamentare lunga quanto quella che serve per discutere e approvare una Legge Finanziaria. Così pure per parlare di Loiero e della sua annunciata rivoluzione calabrese, della crisi del centro sinistra che è imploso dopo la nascita dei Condacons e del Partito Democratico Meridionale, della negativa attività di governo dopo i primi 15 mesi che di solito sono di ‘luna di miele’, del disimpegno automatico di centinaia di milioni di euro di risorse comunitarie che siamo stati incapaci di spendere allo stesso modo di quanto fatto dal centro-destra di Chiaravallori e soci, delle cabine di regia, dell’imbarazzate conclusione della verifica di fine estate che ha portato alla giunta loiero bis ( e fermiamoci qui!) non basterebbe un’intera legislatura della Camera dei Deputati.
Ebbene, quando i colleghi parlamentari chiedono ‘ cosa succede in Calabria?’, l’imbarazzo è totale, non si riesce a trovare la battuta giusta, nemmeno la solita ironia che aiuta a uscire da quei momenti in cui rimani senza parola.”Cosa succede in Calabria? Dove va la Calabria? Chi ha torto e chi ha ragione in questa crisi senza fine? Perchè tutti questi indagati, perchè questo gioco al massacro, perchè i partiti non si fermano un attimo e ragionano sul futuro di una regione ormai a rischio? Perchè non si trova il coraggio di sciogliere il consiglio regionale per poi andare a votare a primavera con una nuova clase dirigente?”. A tutte queste domande, un fiume in piena di domande che i colleghe deputati mi fanno di prima mattina dopo avere appena sfogliato le pagine dei quotidiani e lette le agenzie di stampa, per la prima volta ho dovuto rispondere: ” Mi dispiace, ma non lo so”. Cominciando a vergognarmi di essere un calabrese!
Franco Laratta