Bliz delle Iene
Non ie..ne rilasceremo più interviste!.
Questo il presunto commento dei tanti parlamentari che in questi anni si sono esibiti ai microfoni delle Iene, noto programma Mediaset, pur di offrire una buona immagine di sé. E giù allora a storpiare quei motivetti dai testi non propriamente lusinghieri per la categoria; ad incassare sportivamente il tormentone Questa è una ca quando fornivano risposte poco convincenti a precise domande; a mettere in piazza candidamente le proprie lacune culturali, con giustificazioni da consumato studente (che non studia)del tipo: Dante non lo ricordo perché fa parte del programma vecchio Il futurismo, si sa che non ci si arriva mai .
Sacrifici che un politico responsabile, che non ha paura di esporsi, affronta per il bene del Paese: se lo share della trasmissione si abbassa, dobbiamo metterci sul groppone altri disoccupati?
Proprio quei simpatici mattacchioni vestiti di nero, che avevano offerto ai deputati un palcoscenico su cui esibire la propria giovialità, calano ad un tratto il sipario, spengono i microfoni da karaoke, e, in barba alla riconoscenza, si mettono a giocare sporco, molto sporco: uno di loro, in borghese, avvicina cinquanta deputati con il pretesto di unintervista, facendo “tamponare” da una finta truccatrice la loro fronte durante le riprese. Il maquillage non era altro che un drug wipe, un test che verifica, attraverso il campione di sudore, la positività ad alcune droghe. Risultato: sedici onorevoli positivi sui cinquanta! Pochi? Molti? Chi lo sa.
I maliziosi dichiarano subito:Test palesemente iniquo perché penalizza quelli con una sudorazione più generosa.. E ancora: Risultati prevedibili, giusto contrappasso per chi auspica il ricambio generazionale affidandosi a questi politici.. in erba.
Scandalo da tabloid; metodo scorretto nel confezionare linchiesta; inattendibilità del test; violazione della privacy (per questultima è già intervenuto il Garante, bloccando la messa in onda della trasmissione, finendo così per dare alla vicenda una enorme pubblicità): questi, invece, i pareri più autorevoli piovuti su chi ha messo in atto questa ragazzata.
Scavalcando i presunti vizi di forma, resta la sostanza: censurare, credo inopportunamente, la divulgazione sui media di quanto accaduto, non cancella il problema. Anzi lo amplifica.
Non cè da scandalizzarsi se tra i politici cè chi preferirebbe la compagnia di Bob Marley (qualora fosse in vita) a quella di un salutista petulante; chi prende il tè delle cinque solo per lavare il retrogusto che gli hanno lasciato in bocca le due birre e il mezzo litro di vino consumati nelle ore precedenti; chi, infine, deve far coesistere moglie, amanti e varie ed eventuali, dando fondo alle proprie doti di equilibrista.
Il Parlamento – così si dice – è lo specchio della società. Non un luogo preservato dal vizio, abitato da virtuosi in odore di beatificazione. I politici rappresentano i cittadini nelle Istituzioni: come potrebbero essere diversi da loro? Fermo restando la serietà, lonestà, ecc. ecc. cui è chiamato un rappresentante istituzionale nello svolgimento del proprio mandato, la vita privata è altra cosa.
Per questo risultano ridicole quelle dichiarazioni pubbliche che trasudano di ipocrisia. Fastidioso è lo stupore che accompagna certi colleghi deputati perbenisti, colti puntualmente da fulmini a ciel sereno.
Nel frattempo, è opportuno che temi così delicati si affrontino con risposte serie, in un clima che non sia quello sensazionale dellinfotainment. E come smentire la sempre graffiante e intelligente ministro Rosy Bindi: Alle Iene sono imbroglioni, ma sei i miei colleghi non facessero uso di droghe non si vedrebbe!.
Franco Laratta
Deputato