Berlusconi cancella il parlamento. Solo decreti leggi e fiducia. Tempo che il Paese sbandi
Lettera al direttore de “Il Quotidiano della Calabria”
Al direttore de “Il Quotidiano della Calabria”
Caro Direttore,
lei è molto attento a quanto sta accadendo in Italia negli ultimi mesi. Ed è per questa ragione che le scrivo una lettera, quasi uno sfogo personale, per raccontare a lei, e ovviamente ai lettori del giornale, lo stato di profondo disagio e anche di grande preoccupazione che vivo da parlamentare della Repubblica. Sta accadendo qualcosa a questo nostro Paese e alle sue istituzioni democratiche. Qualcosa di assai preoccupante che non possiamo far finta di non vedere o di non capire.
Ho iniziato la mia esperienza parlamentare nel 2006, nella XV, breve e sfortunata, legislatura. Che tuttavia diede al Paese un governo che, per quanto grande nei numeri e confusionario nellagire, ha consentito il risanamento dei conti pubblici (come ha riconosciuto e certificato
Ma al di là dei pur importanti risultati, quello che voglio dirle, sig. direttore, è che io e tutti i miei colleghi parlamentari, ci siamo sentiti utili al Paese. Abbiamo lavorato e prodotto. Abbiamo tenuto attive lAssemblea e le Commissioni parlamentari. Anche con sedute notturne.
Come ci sentiamo, invece, oggi a tre mesi dalle elezioni politiche vinte dalla destra? Inutili, caro direttore, parlamentari inutili. Le spiego perché e le confesso anche la maledetta paura che avverto!
In tre mesi il Governo Berlusconi è intervenuto con forza ed energia su temi scottanti: le sicurezza (impronte ai bambini rom, esercito nelle strade ecc ecc), linformazione (Retequattro sul satellite), il bloccaprocessi, limmunità alle alte cariche dello Stato (cioè a Berlusconi che lha voluta per problemi suoi, non certaemente per Napolitano), leconomia (la manovra finanziaria di Tremonti che approvata in 9 minuti e mezzo dal governo due mesi fa -come ha confessato lo stesso ministro dellEconomia-è stata precipitosamente riscritta in queste ore con centinaia di nuovi articoli e commi che hanno di fatto cancellato il primo decreto).
E sa direttore con quali strumenti legislativi è intervenuto il Governo? Con decreti legge. Cioè: lesecutivo approva una legge che entra immediatamente in vigore, salvo poi la sua approvazione da parte delle camere entro 60 giorni. E fin qui
non commentiamo. Ma poi, quando i decreti legge suddetti sono arrivati in aula per essere discussi, magari migliorati o anche modificati, lesecutivo sa cosa ha fatto? Ha posto ogni volta
Questo significa che Berlusconi ha cancellato le Camere. Anzi, le ha violentate. Le ha rese inutili.
Cosa possiamo fare noi parlamentari davanti alle proteste delle forze dellordine fortemente penalizzate dal decreto tremonti? E cosa possiamo rispondere ai rettori delle università italiane e in particolare al nostro rettore dellUnical che ci ha implorato di emendare la manovra finanziaria che così comè mette in ginocchio la nostra eccellente università? E che dire alle famiglie, agli impiegati, ai precari che chiedono a noi di intervenire in Aula con iniziative ad hoc?
(Le rivelo una cosa che pochi sanno, caro direttore. Noi riceviamo- a me capita sempre- una media di 60-70 mail al giorno con idee, proposte, progetti e anche proteste di associazioni, sindacati, professionisti, piccoli imprenditori e tanti semplici cittadini elettori. Cosa possiamo ora rispondere a tutta questa gente?)
Berlusconi andrà avanti comunque. Io sono lo Stato. Io sono la legge. Nessuno mi può fermare. Si sente investito di un autorità immensa, che gli proviene -sostiene- dal corpo elettorale. Lui ha vinto, lui intende governare senza alcuna limitazione. Il Parlamento? Solo perdita di tempo: ne bastano 30 di deputati. I giudici? Fumo negli occhi per Berlusconi: chi fa il magistrato deve essere ammalato.
A settembre arriverà in Parlamento il progetto di riforma della magistratura. Che si annuncia clamoroso. Nello stesso tempo arriverà il federalismo fiscale . Entrambi destinati a cambiare il volto delle istituzioni democratiche e dello stesso Paese, che rischia di uscirne lacerato, diviso, irriconoscibile. Anche su questi fondamentali provvedimenti, il governo che ha 100 deputati in più e 36 senatori- utilizzerà il decreto legge. E forse di nuovo la fiducia.
A parte il personale senso di angoscia che può avvertire il singolo deputato, qualcuno ha capito i rischi che sta correndo la democrazia nel nostro Paese?
La ringrazio dellattenzione sig . Direttore.
Franco Laratta
Deputato della Repubblica