Attentati nel comune di Reggio Calabria, Laratta interroga il Ministro dellInterno: Episodi sospetti ed inquietanti.
Gli attentati e le intimidazioni subite in questi anni dallamministrazione comunale di Reggio Calabria saranno al centro di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dellInterno, Giuliano Amato. A chiedere che si faccia chiarezza sul susseguirsi di episodi sospetti ed inquietanti, è il deputato dellUlivo, Franco Laratta, che intende conoscere fino in fondo la verità e gli sviluppi delle indagini. Il parlamentare della Margherita chiede di sapere quali risultati si siano raggiunti in merito alle vicende di attentanti che, ciclicamente, vedono protagonista lAmministrazione Comunale di Reggio Calabria. Lultimo, in termini cronologici, è il recente incendio di un locale di Palazzo San Giorgio, sede della casa comunale. Ancora prima, un giovane era stato fermato dalle Forze dellOrdine perché fortemente indiziato di aver scagliato contro un muro di Palazzo San Giorgio una bottiglia. Laratta chiede inoltre di conoscere i provvedimenti che il Ministero ha assunto o intende assumere circa il paventato tentativo di attentato al Sindaco di Reggio Calabria avvenuto il 7 ottobre 2004 ed agli interrogativi rimasti inevasi su movente, mandanti ed esecutori materiali del gesto. Risvolti giudiziari si legge nellinterrogazione – avrebbero acclarato che il suddetto attentato sarebbe stato sventato per l intervento dellallora vice capo del SISMI, Marco Mancini. Secondo il deputato detta tempestività sarebbe dovuta ad una soffiata ricevuta dal suddetto vice capo, previo pagamento di trecento mila euro ad un non meglio specificato informatore di ndrangheta (un confidente). Il parlamentare scrive ancora che qualche giorno prima del tentativo di attentato lo stesso Sismi aveva invitato il Prefetto a disporre un servizio scorta al Sindaco. Nellimmediatezza delloccorso, le forze dellordine parlarono di un tentativo di attentato contro il Sindaco della città, portato da una famiglia di ndrangheta reggina. Ad oggi le ipotesi a suo tempo avanzate in merito, appaiono prive di fondamento, essendo rimasta oscura la verità provata dei fatti. Un dubbio che Laratta vuole fugare perché ancora ad oggi è ancora oscura la circostanza che prima del ritrovamento dellordigno, il Sismi sapesse delloperazione criminale, e, nonostante il pagamento di 300.000 euro a persona sconosciuta, non sia riuscita ad evitare che lo stesso ordigno venisse riposto al primo piano in un WC della Casa comunale di Reggio Calabria, in posizione opposta a quella che il sindaco occupa al secondo piano e quindi inefficace a produrre effetti sulla sua persona, suscitando clamore giornalistico e paura nellintera cittadinanza. Il vicesegretario regionale della Margherita avanza sospetti e vuole sapere perché pur sapendo che il giorno successivo al ritrovamento, lo stesso ordigno doveva essere innescato dagli attentatori, il Sismi non abbia compiuto unoperazione di Polizia al fine di arrestare i malviventi.
Nellinterrogazione Laratta chiede anche di conoscere quale attinenza o ruolo abbia avuto o svolto il vice direttore del quotidiano nazionale Libero (Renato Farina, ndr), sulla vicenda de qua, anche considerando la circostanza che il suddetto quotidiano avrebbe ricevuto, appena qualche tempo addietro, una somma di danaro cospicua per inserzioni pubblicitarie del Comune di Reggio Calabria, e considerando che lo stesso vice direttore è stato coinvolto in inchieste che lo vedono legato al suddetto Mancini, vice capo del Sismi, protagonista delloperazione di che trattasi.
Lintera vicenda, spiega il deputato, come suggerito da un articolo apparso su Il Corriere della Sera sembra, se non una messa in scena, una operazione architettata per produrre finalità estranee allattentato in senso stretto, e comunque ancora sconosciute ai cittadini di Reggio Calabria ed alla Nazione tutta.
In base a questa premessa Laratta chiede al ministro dellInterno di conoscere, nel pieno rispetto dellattività di indagine, quali provvedimenti voglia adottare il dicastero e quali esiti sono maturati sulle citate vicende che rischiano di concatenarsi sino a formare un vero e proprio processo (forse procedimento) tendente a fornire copertura mediatica allamministrazione comunale reggina, che si presenta come vittima, e così sviare lattenzione dalle reali e concrete questioni della Città. Con strana coincidenza temporale infatti, – prosegue il parlamentare -, i citati avvenimenti si sono manifestati sia in occasioni di profonde ed accese crisi politiche ed amministrative tutte interne alla maggioranza comunale, che di contestazioni da parte dellopinione pubblica. Come pure hanno seguito interventi giudiziari che hanno bloccato, con sequestro preventivo, lavori che la stessa Amministrazione aveva già cantierato, suscitando notevole malumore tra i cittadini. In questo scenario scrive infine Laratta – lultimo episodio oggetto di notevole contrarietà dellopinione pubblica di Reggio Calabria, che ha fatto registrare lintervento giudiziario della Procura, è quello relativo alla discussa realizzazione del c.d. Tapis Roulant, opera pubblica realizzanda in pieno centro storico ed appaltata, pare, senza un nulla osta ambientale e paesaggistico.