Arrendetevi siete circondati!
Grillo convoca i suoi parlamentari in un castello. Fa chiudere i cancelli di accesso e sbarrare le porte. Li riunisce tutti nella grande sala del trono.
E urlando come solo lui sa fare, intima a tutti categoricamente:
ARRENDETEVI, SIETE CIRCONDATI!
ARRENDETEVI, SIETE CIRCONDATI!
ARRENDETEVI, SIETE CIRCONDATI!
Dopo qualche minuto, circa 200 eletti escono, uno dopo l’altro, con le mani alzate, a stringere la nuca. Sono tutti giovani, alcuni ancora ragazzi, zainetto sulle spalle, scarpe da passeggio, smarriti e spaventati davanti a quelle urla incessanti. Sono i rappresentanti del popolo italiano, i parlamentari della Repubblica. Ma questo loro ancora non lo hanno del tutto realizzato.
Quando l’ultimo degli eletti esce dal castello grillino, la sala del trono rimane del tutto vuota. Allora Grillo, rimasto da solo, in piedi, con gli occhi stravolti e la bava che scende dalla labbra copiosa come schiuma, si guarda attorno, vede in fondo un grande specchio e gli si avvicina rapidamente, di corsa.
Si ferma di colpo davanti all’immagine che lo specchio gli restituisce ingigantendola, la squadra, la punta, la odia! Si ferma a lungo a fissarla.
Ad un certo punto lo si sente urlare come un folle: ARRENDITI, SEI CIRCONDATO! ARRENDITI, SEI CIRCONDATO!
Visto che l’immagine riflessa da quell’enorme specchio si fà sempre più minacciosa, il Grillo sferra un calcio violento contro quello specchio così duro e testardo! Un rumore di vetri a mille pezzi si sparge per tutta la sala. Rimbomba, si moltiplica all’infinito in un vortiginoso gioco di rumori metallici che si odono fino all’esterno.
Poi il silenzio. Un assordante e devastante silenzio.
Non c’era rimasto più nessuno da arrendersi