Il problema del lavoro in Calabria non dipende dai Centri per lImpiego
Nel diluvio di esternazioni agostane del segretario provinciale della Uil- Benedetto Di Jacovo- abbiamo scoperto il perchè in Calabria – e più precisamente in Provincia di Cosenza- non c’è lavoro: perchè non funzionano ancora i Centri per l’impiego!
Scrive infatti Di Jacovo sulla stampa di ieri: “Si entra in un Centro per l’impiego convinti di trovare un lavoro. Se ne esce senza”! Poi entra nel merito delle responsabilità e trova i colpevoli di tanto disastro: “Il mercato del lavoro è ancora in mano a vecchi burocrati collocatori in stile anni ’60: il che è come lasciare un areo nelle mani di chi ha in tasca una patente B”.
Osservando puntualmente il Di Jacovo-pensiero, basterebbe cacciare qualche impiegato dagli uffici per portare il lavoro a tutti i disoccupati. Infatti, giusto qualche giorno prima (ma lo aveva fatto già nel corso delle consuete esternazioni invernali) Di Jacovo aveva proposto alla Provincia di mettere a capo dei Centri per l’Impiego ‘manager esterni’, mandando a casa i funzionari interni che nel frattempo erano stati formati e intensamente preparati ai nuovi compiti. A parte il fatto dell’impossibilità di chiamare gli esterni alla Direzione di questi Uffici, la Provincia di Cosenza ha sempre puntato alla valorizzazione delle professionalità interne all’ Ente, cosa che finora ha consentito di ottenere risultati importanti nel funzionamento dellapparato amministrativo, con la piena condivisione delle Organizzazioni sindacali aziendali. Tutte!
Il segretario ‘generale provinciale’ della Uil di Cosenza trova, ad ogni buon fine, giusto il tempo di ricordare che “non è ancora operativo, per motivi nazionali, il sistema integrato lavoro (SIL), mentre è ancora lontana la Borsa Telematica Lavoro”. Appunto. Questo serve a noi Provincia per dire che appena due anni fa abbiamo ereditato- per gentile concessione dello Stato e della Regione- il vecchio Collocamento, abbandonato a se stesso e senza più compiti o funzioni . Vorremmo a questo punto ricordare che la Provincia di Cosenza ha già aperto quattro moderni Centri per l’Impiego (Castrovillari, Rossano, Corigliano e Paola) dotandoli di impianti avanzati ed efficienti, con personale formato e aggiornato, mentre a settembre aprirà la sede di Cosenza che sarà un Centro per l’Impiego pilota, fra i primi del Mezzogiorno. Tutto questo mentre dallo Stato centrale non vi è stata alcuna novità e nessun impegno assunto dal Governo a favore dei Servizi per l’Impiego e delle Politiche attive del lavoro è stato rispettato. Omettendo di parlare delle note responsabilità della Regione Calabria che è da sempre latitante e immobile.
Se Di Jacovo crede che con la Legge Biagi arriverà nuovo lavoro e che con la privatizzazione dei Servizi per l’Impiego vi saranno maggiori garanzie per i disoccupati, buon per lui. Noi temiamo che invece crescerà lo sfruttamento e la precarietà nel mercato del lavoro.
Premesso che il compito istituzionale dei Centri è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, occorre spiegare che affinchè la cosa si verifichi è necessario un requisito fondamentale: che nel territorio ci sia la domanda ma anche e soprattutto l’offerta di lavoro. Da noi, purtroppo, c’è solo domanda di lavoro, tantissima domanda, mentre l’offerta è difatto inesistente. Per cui i Centri dovranno fornire servizi, consulenza e assistenza ai disoccupati e alle imprese, ma in questo contesto potranno presentare poche opportunità di lavoro. Nuova occupazione potrà nascere da un insieme di progetti, programmi e investimenti che mancano al Sud. Nel frattempo facciamo i conti con i fondi comunitari non spesi, con il costo del denaro più alto d’Italia, con il lavoro sommerso, l’inquinamento delinquenziale, la mancanza di una nuova politica a favore del Sud. Di tutto ciò, ne siamo convinti, i poveri ex collocatori ne hanno poche responsabilità.
Ma non possiamo e non vogliamo dire che tutto quello che abbiamo fatto in poco più di due anni ci soddisfi pienamente. In realtà i problemi ci sono, le responsabilità anche. Proprio perchè siamo solo parzialmente soddisfatti, ci siamo mossi per attivare una serie di progetti per le politiche attive del lavoro che- e sono ben 19- attendono i necessari finanziamenti regionali. Nel contempo presso i Centri per l’Impiego giungerà da settembre personale specializzato (questo sì, esterno) per fornire un qualificato supporto operativo ed avviare una fase di informazione e orientamento.
Ovviamente della competenza e della professionalità del segretario della Uil di Cosenza vorremmo tenere conto. Le sue proposte e i suoi suggerimenti saranno tenuti in grande considerazione. E tutto quello che egli proporrà noi faremo di tutto per realizzarlo, soprattutto se sarà utile a dare risposte al dramma della disoccupazione nella nostra terra. Il problema non sta nei funzionari dei Centri per l’Impiego, sta molto più in alto. E questo Di Jacovo lo sa.