Laratta (Margherita): bisogna recuperare il tempo perduto
Da Il Domani di giovedì 22 giugno 2006
Reggio Calabria – La Commissione formulò e diede a me lincarico di sostenere le richieste in sede di creazione di bilancio. Di queste lunica a vedere la luce è stata il finanziamento a Banca Etica. Il governo regionale in tutto il resto ha latitato. Così la Regione, la nuova Giunta, anche questanno ha perso lopportunità di legiferare in maniera coerente in tema di sicurezza e riqualificazione aumentando i ritardi rispetto a tutte le altre Regioni. Questi alcuni stralci della relazione del presidente della Commissione regionale Antimafia riportate da Alberto Sarra, presidente del gruppo di alleanza nazionale in Consiglio regionale, che commenta così lintervento di Gerriero: Ad un anno dallinsediamento, il bilancio relazionale del presidente della commissione Antimafia on. Guerriero tracima inevitabilmente in unanalisi impietosa e spietata che configura dettagliatamente lo scenario politico attuale. Una stesura – scrive Sarra – sospinta a forza dallesigenza di evidenziare uninaccettabile condizione di stasi politica ed amministrativa. Lennesima bordata alla Giunta, proveniente da componenti della sua maggioranza, con una presa di posizione chiara ed estremamente dura nei contenuti e nella forma. Anche nel versante della sicurezza e legalità quindi vi è la manifestazione esteriore di una grande difficoltà, certamente non avulsa dal contesto politico di una maggioranza che sembra voler implodere sotto la spinta propulsiva di una conflittualità latente, ove anche la ricerca di dialoghi costruttivi viene relegata in margini sempre più ristretti, nonostante lincalzare di priorità che incombono sullattività amministrativa pesanti come macigni. Dal 16 ottobre incalza lesponente di An – la nostra Regione ha solo due punti allordine del giorno: sicurezza e legalità e la definizione programmatica delle strategie dintervento per lo sviluppo sociale ed economico. Due punti di stretto rapporto di muta implicazione, da porre necessariamente a fondamento dellazione politica dal momento che vanno considerati ormai come lobbligo istituzionale primario. Nella relazione vi è il riferimento specifico allesigenza improrogabile di riforme strutturali nei vari settori delleconomia regionale, nel perdurare di preoccupanti interessi particolaristici che oltre a sconvolgere gli assetti della maggioranza hanno prodotto effetti devastanti sullattività dellEnte. Dalla contrapposizione dei due elementi emerge con estrema crudezza un dato. Lassenza di operatività del governo regionale, la snervante attesa di atti concreti quale conseguenza naturale di un programma politico da attuare a breve e medio termine hanno ingenerato sensazioni diffuse di un forte disorientamento iniziale trasformatesi gradualmente in acquisizione consapevole di inadeguatezza politica e amministrativa prontamente rilevata in questi mesi non solo negli ambienti istituzionali ma da tutte le organizzazioni sindacali, esponenti del mondo accademico, categorie imprenditoriali e professionali, spesso in posizioni del tutto divergenti con lesecutivo.In considerazione tuona Sarra di uno stato di vera e propria emergenza economica e sociale che rischia di compromettere le residuali forme di tutela, sicurezza e di sviluppo delle diverse aree territoriali della nostra Regione, ben altro grado di rappresentatività, di capacità di incidenza immediata ci si attendeva, correlativamente alle priorità incombenti nei vari settori dellamministrazione regionale. Abbiamo assistito invece, dispiace dirlo, ad un vuoto operativo estremamente preoccupante. Ritardi, rinvii, differimenti. Lussi che la nostra Regione non può permettersi, soprattutto quando costituiscono la manifestazione di difficoltà nel fornire risposte certe ed immediate per la soluzione dei gravi problemi che attanagliano le aree territoriali della nostra regione. In attesa del radicale cambio di rotta auspicato dallon. Guerriero, a fronte di una situazione regionale ormai insostenibile, si registrano le ennesime richieste di verifica, si susseguono esempi di inasprimento di rapporti, di posizioni estremamente divergenti. Esternazioni – continua il consigliere regionale di uno stato di profondo malessere che avvolge le anime composite del centro sinistra, un malessere palpabile e mal dissimulato che rende ancor più grave, al limite del sopportabile, il quotidiano affanno nella ricerca spasmodica e frustante di equilibrio, sia pur labile, che conferisca almeno una parvenza di coesione, di unitarietà allazione politica disgiunta dellEsecutivo e dellAssemblea legislativa regionale. Sul punto interviene anche Franco Laratta, vicecoordinatore vicario della Margherita. Ritengo afferma Laratta che la relazione del presidente della commissione regionale Antimafia, Guerriero, debba fare riflettere quanti hanno oggi la responsabilità di governare la Calabria. Unautocritica severa aggiunge il deputato dellUlivo che indica chiaramente dove intervenire per evitare di perseverare nellerrore. Questo è un jaccuse doveroso prosegue che deve far riflettere tutto il centrosinistra che oggi governa a tutti i livelli e non può e non deve sottrarsi alle responsabilità di amministrare con serietà e di proseguire gli obbiettivi programmatici indicati agli elettori. É giunto il momento di alzarsi le maniche e lavorare sodo per far recuperare alla Calabria il tempo perduto in tanti anni di abbandono e di inerzia. Laratta sottolinea ancora che il centrosinistra, nonostante tutto, resta lunica alternativa di governo in grado di rilanciare la crescita e lo sviluppo, ma è giusto osservare e denunciare i limiti e le inadempienze se necessario. Il deputato coglie loccasione per ribadire il suo impegno di parlamentare per fare approvare il disegno di legge Lazzati, uno strumento importantissimo dice per bloccare lo strapotere dei clan che voglio agire in collisione con la politica, e in tal senso, invita tutto il Consiglio regionale
a sostenere il provvedimento elaborato dal Centro studi per la legalità del giudice Romano De Grazia. I calabresi conclude Franco Laratta da oltre un anno attendono una svolta a livello regionale ed è giusto che lo schieramento di centro sinistra inizi a dare quelle risposte in termini di scatto sociale, economico oltre che di impegno profondo rispetto al degenerante fenomeno mafioso, contro il quale cè bisogno di sferrare una lotta dura e senza quartiere.