Laratta, politiche e congresso del Pd calabrese
pubblicato su www.vortexnewscalabria.it
Dicono che San Giovanni in Fiore, centro della Sila cosentina, sia laculla di chi ambisce a fare politica. Sicuramente Franco Laratta, nativo di questa cittadina, giornalista e scrittore, con la raffinatezza e la cultura è riuscito a far sì che questa tradizione continuasse facendosi eleggere deputato distinguendosi con signorilità prima nella Margherita poi nel Pd. Oggi, Laratta, è prnto per conquistare il suo elettorato e continuare il lavoro di parlamentare.
di Santo Di Vico
Le primarie si sono concluse, tante le polemiche. Lei che idea si è fatto di questa competizione?
Sono state una prima importante prova di coinvolgimento della base nella scelta dei parlamentari. Non ci sono precedenti. Lo strumento dovrà per il futuro essere perfezionato. Anche perché ha presentato alcuni limiti.
Mario Maiolo parla di brogli. Se la sente di affermare che sia andato tutto liscio?
Sostanzialmente credo che ci siano stati alcuni gravi difetti.
Quali?
Avrebbero dovuto votare tutti, liberamente, non solo quelli che avevano votato alle primarie tra Bersani e Renzi. In ogni caso, occorreva dire alle precedenti primarie che la stessa base elettorale avrebbe potuto votare per la scelta dei parlamentari. Non è possibile organizzare e svolgere le primarie tra Natale e Capodanno. Per cui errori, sviste e mancanza di controlli hanno determinato alcune storture. In ogni caso credo sia stata una bella prova di coinvolgimento della nostra base. Ma c’è un errore di fondo.
Quale?
Le primarie nascono per scegliere cariche monocratiche (sindaco, presidente, premier), non per scegliere i componenti di un organo collegiale! Così non funzionano. Anche perché i nostri elettori hanno scelto solo una parte dei candidati, mentre una parte considerevole l’ha imposta il partito nazionale. Le primarie andavano fatte per tutti i seggi a disposizione. Ma ripeto: prima di tutto le primarie dovranno essere libere e aperte a tutti.
Allora perché non cambiare la legge elettorale?
Giusto. Io ero per una legge elettorale proporzionale con preferenze. In questo modo i cittadini avrebbero veramente scelto i propri parlamentari. Ma Pdl e Lega hanno impedito di varare la riforma elettorale: ricordiamo che al Senato sono maggioranza.
Rosy Bindi e il commissario del Pd candidati in Calabria: secondo lei, è stata una scelta lineare quella del suo partito?
La massima espressione dell’Assemblea nazionale e la massima espressione del partito regionale. Così ci può anche stare. Franco Laratta entra nella competizione pur non avendo ottenuto il consenso che a detti di tanti meritava alle primarie.
Quanto ha contato il sostegno di chi la segue e quanto hanno contato le sue battaglie?
Io ho conquistato, in una condizione difficilissima, circa 5mila voti, e solo per duecentosessanta voti non sono entrato nei primi due. Un grande consenso che ha pesato molto a livello nazionale, per cui sono stato indicato al decimo posto nella lista della camera. Se il partito vince bene, io posso essere eletto. Ma c’è bisogno di un grande aiuto degli elettori. Devo dire che a mio favore si sono spesi, in direzione regionale e negli organi nazionali, tutti gli esponenti politici di primissimo piano. Il lavoro che ho fatto in questi anni non è passato inosservato. Ma io, dentro o fuori dal Parlamento, sarò sempre in primo piano per aiutare la Calabria e i calabresi. Non è la carica che conta, ma la passione e l’amore per la propria terra. Lei pare più battagliero dei consiglieri regionali di opposizione.
Ci ripercorre le battaglie del 2012 contro il governo Scopelliti?
Il governo Scopelliti ha fallito in alcuni settori fondamentali: la Sanità, i Trasporti, il Lavoro, l’Utilizzo delle risorse comunitarie, il Turismo, l’Ambiente. E poi c’è un macigno grande come una cosa che si chiama questione morale. Io queste cose le ho dette a più riprese, svolgendo il mio ruolo con forza e determinazione. Come è giusto che fosse. Ma dalla regioni non sono arrivate risposte, ma solo silenzi e indifferenza! Il 2013, invece, sarà lanno in cui il governo regionale dovrà fare cosa? Prima se ne vanno il presidente e la sua giunta e meglio è per tutti. Il crollo del gradimento di Scopelliti nei sondaggi del Sole 24 ore è un chiaro segnale di quanto i calabresi non vogliano essere più governati da questo presidente. Occorre chiudere per manifesta incapacità a governare, e dare la parola agli elettori.
Che momento attraversa il Pd calabrese?
Credo che ora sia pronto ad una nuova fase: congressi e un nuovo gruppo dirigente. Occorre farlo prima possibile. Il partito ha bisogno di riprendere il cammino interrotto con il tracollo elettorale delle ultime regionali. Ha bisogno di una strutturarsi, darsi un progetto e un programma condivisi e ha assoluto bisogno di una nuova e dinamica classe dirigente. Ci attendono sfide drammatiche. La Calabria sta morendo, la sua economia è in agonia, i giovani se ne vanno, la regione è paralizzata, immobile. Noi dobbiamo ben presto occuparci di salvare questa nostra terra. Possiamo dire che è vicina lelezione del segretario regionale? Io spero possa essere vicinissima. Insieme ad una profonda riorganizzazione del partito sui territori: occorre un partito giovane, aperto, coraggioso e capace di attrarre nuove energie e nuove competenze. Non bastano tessere e congressi: il Pd deve interpretare le esigenze di una società che è profondamente mutata. Ed è ben più avanti della politica.
Chi è Franco Laratta nel privato?
Io mi sento una persona semplice. Che ama fare il proprio dovere senza mai risparmiarsi. Vivo la politica con la stessa passione del primo giorno. Faccio il possibile per essere pronto e disponibile con tutti.