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Il silenzio: in un’epoca di frastuoni e urla sguaiate, riscoprire il piacere del silenzio: condizione ideale per leggere, riflettere, lavorare e sognare!
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Il futuro: diamoci una via d’uscita, una meta. Questa terribile crisi è fatta soprattutto di assenza. Mancano idee e progetti, protagonisti e leader. Diamoci un’idea di società nuova. Verrà da sè il futuro che oggi non c’è! Partendo dal fallimento della società del consumismo e della globalizzazione. Per inventarci un modello di società che bruci e consumi di meno, con uno sguardo alla natura e all’ambiente, alle energie rinnovabili e ad una nuova forma di austerità.
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Musica. Un ventennio di volgarità musicali. Continuare a rifugiarsi nei miti è la soluzione migliore: Verdi è il massimo per chi ama la classica; poi i grandi della leggera: Mina, Battisti, De Andrè. Resistono al tempo, perchè sono inimitabili. Provare con il recentissimo ’12 american song book’ di Mina per scoprire una grande pagina jazz. E la più bella voce del mondo!
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Apple. Sì, senza i prodotti della Apple saremmo un ventennio indietro. Il MacBook Air è da alcuni anni il mio più fedele compagno di lavoro. Non ci sono rivali. Ma ora attendiamo nuovi traguardi.
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Facebook. Beh! I miei oltre 7000 amici in due profili sono davvero tanti da gestire. Costa lavoro e tempo stare dietro a tutti, ma sono una gigantesca piazza virtuale dove c’è di tutto. Oddio, qualche scivolone lo trovi, come gli immancabili cialtroni, ma per il resto, è da qui che passano gli umori di una società irrequieta. Guai a non esserci. Ma basta facebook? No, non basta. Anche qui ci aspettiamo altro. Ma poi c’è Twitter e altro ancora.
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Politica. Il fallimento è totale. Se basta un Grillo per scuotere i Palazzi, siamo proprio messi male. Il fatto che siamo circondati da ladri e impostori che si sono infiltrati nei partiti e nelle istituzioni. E’ l’ora di una stagione fatta di severità ed austerità. Anche qui lo sguardo è al passato se vogliamo salvarci: De Gasperi, Berlinguer, Moro. Leader ‘tristi’, severi. Dopo di loro: nani, escort e ballerine! Meglio tornare indietro.
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Fede. Protagonista del prossimo futuro torneranno ad essere le religioni. In un occidente dove il cristianesimo soffre una crisi spaventosa, occorre riscoprire i messaggi evangelici: la semplicità, l’umiltà, la centralità dell’uomo. Prima che i fondamentalismi penetrino in Europa, occorre riscoprire quel Dio che noi abbiamo cancellato. Ma ci vorrebbe un nuovo Francesco d’Assisi.
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Europa. Ci sarà più Europa per l’Italia. Si, ma prima di tutto dobbiamo capire cos’è l’Europa. Di certo non può essere dei banchieri, del mercato, delle burocrazie. Torniamo alla grande idea dell’Europa dei padri fondatori quali Konrad Adenauer, Winston Churchill, De Gasperi, Schuman, Altiero Spinelli. Che hanno voluto un’Europa di libertà, pace, diritti, sviluppo comune.
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Italia. Quale Italia dopo il ventennio berlusconiano? Ancora nessuno lo sa. Il nostro Paese rischia di scivolare verso devastanti derive populistiche. Ma anche di tornare alle vecchie forme di partitocrazia. Solo una visione moderna del Paese, con partiti nuovi e leader autorevoli , ci può salvare. Guardando all’Europa. Più Europa vorrà dire più Italia.
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Informazione. E’ finita l’era del predominio assoluto della tv che abbiamo subito ultimi 30 anni? Forse sì. Nel senso che sarà una tv diversa, che si sposta sempre più sul computer e sarà meno volgare. Il telespettatore sarà protagonista e potrà scegliere quale tv vorrà vedere. Ma….detto fra noi: meglio la radio. Decisamente. I giornali? O cambiano o il loro futuro è segnato.